martedì 27 gennaio 2015

Stockholm Kulturhuset

Cosí. Una delle cose belle di Turku é la possibilitá di decidere in giornata di andare a Stoccolma in traghetto. Ci sono due compagnie che fanno la traversata (ahimé, 12 ore), le famigerate loveboat tanto desiderate dagli amici di sesso maschile che credono di salire a bordo e fare faville con le donzelle (doppio ahimé, é vero, basta offrire da bere. Ebbene, due partenze al giorno da Turku, mattina e sera, e in 12 ore si é in Svezia. I biglietti non sono particolarmente costosi, lo scopo di queste barche é far spendere piú soldi possibili in alcool, ristoranti e shopping ai finnici e svedesi che spesso usano questo diversivo per movimentare i lunghi inverni. Se si usano i giusti trucchetti, a coppia si spende andata-ritorno sui 60 euro. Ebbene, due settimane fa é stata la mia terza volta a Stoccolma, e piú ci vado e piú mi piace. Essendo stata la prima volta con il nostro piccolo mostro che, a due anni e mezzo ovviamente non ne vuole sapere ne´di passeggino ne´di camminare, questa visita non si é svolta da turisti ma da bazzicatori alla ricera di "un posto dove la bestia non distrugga". Siamo riusciti a fare anche un pó di shopping (non senza imprevisti, tipo rottura del passeggino -con pupo dormiente dentro- nel bel mezzo delle rotaie del tram e impossibilitá di muoversi dopo) ma purtroppo stavolta niente cittá vecchia e niente ristorantini. In compenso siamo entrati nell´enorme edificio che si trova in Selgerl Torg, il Kulturhuset, ovvero la casa della cultura. Una figata. Cinema, teatro, danze, mostre, letteratura, biblioteca, congressi, tutti in 6 piani nel pieno centro di Stoccolma. Era domenica e non si riusciva a camminare dal fiume di gente. La cosa che ci aveva attirato era l´enorme scritta dal 4 piano Rum för barns, ovvero "stanza per bambini". Ovvero, la biblioteca per i bambini, con tanto di giochi, stanze colorate, stanze ricreative, angoli meravigliosi per andare a nascondersi e leggere un libro. All´entrata (come in un qualsiasi spazio al chiuso ricreativo) togliersi le scarpe, e poi, via libera alle corse, salti, giochi. Ho fatto qualche foto ma di sicuro dal link si capisce di piú... 





queste dal sito:



Come vorrei tornare bambina.

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