mercoledì 22 ottobre 2008

Helsinki-Amsterdam-Venezia e ritorno

Geppe, la bottiglia del prosecco non si è rotta. Le salsicce sono intere. Il taxi mi ha appena portato a casa, e il sonno mi è andato via. Questi 8 giorni a "casa" sono volati, tanti gli amici da salutare, una la partita per cui soffrire (hhaaaaaaaaaaaaaaaaa), 4 gli aerei da prendere. All'andata il panino mascarpone/amaretti tritati - formaggio olandese aveva lasciato un retrogusto un pò troppo schifido. Al ritorno, la miniporzione di cous cous speziatissimo mi ha fatto pensare: ma perchè? Non possono semplicemente dare un uovo sodo? Chi si mangia sta cosa? Risposta: il mio biondo vicino che in mezzo minuto ha spazzolato tutto. Anche se non era passato molto tempo, il risentire l'amata parlata veneta fa sempre un certo che. Ha fatto un notevole certo che il traffico che nonostante i milioni di rotonde continua ad imperversare, e abituata troppo bene allo stile di guida finnico, avrei voluto avere dei tagliagomme per far riposare più di qualche motorino. Ma devo anche dire che arrivata ad Helsinki, mi ha fatto piacere risentire il finlandese con tutte le sue K e le sue T, e il pensare che domani (oggi!!) ho l'esame del corso, mi ricorda che forse è il caso di rivedere il mio letto finno. 

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